RADON 222

Un nemico silenzioso e letale

Il radon derivante dal decadimento dell'Uranio, elemento abbondantemente presente nella crosta terrestre, fuoriesce dalle porosità del terreno e si accumula negli ambienti chiusi sopratutto quelli sotterranei. Qui, a causa principalmente delle differenze termiche tra l'interno e l'esterno dell'edificio, si viene a creare un moto convettivo verticale dell'aria che provoca un fenomeno di aspirazione rispetto al terreno.

La concentrazione media del gas nelle abitazioni italiane è di 75 Bq/m^3 arrivando fino a 120 Bq/m^3 in alcune aree del paese contro una media mondiale di 40 Bq/m^3.

Dopo il fumo il Radon è probabilmente la principale causa dei tumori polmonari. Si stima che il 5 - 20 % dei cancri al polmone sia da imputare all'inalazione del Radon ("Linee guida per la tutela della salute degli ambienti confinati", Ministero della Sanità 2001, in S.O. n. 252, G.U. 27 novembre 2001, n. 276).

Il Radon 222 è un radionuclide: un isotropo dalla configurazione elettronica instabile che decade verso una configurazione più stabile emettendo particelle radioattive. Il Radon 222 possiede un tempo di dimezzamento di circa 3.8 giorni e deriva dal decadimento dell'Uranio 238 e del Radio 226. Le radiazioni ionizzanti cedono ai tessuti che attraversano notevoli quantità di energia che danneggiano il DNA cellulare portando alla potenziale insorgenza di un cancro.

Il Radon inalato viene in parte espulso con l'espirazione e in parte passa nel sangue e si diffonde agli altri organi. In condizioni di alta concentrazione nell'aria il Radon si trova in equilibrio con la sua progenie, in particolare il Polonio 218 e il Polonio 214 i quali tendono ad aggregarsi a particelle di polvere o aerosol presenti nell'aria e a depositarsi sulle cellule superficiali delle vie aeree. In pratica sono questi elementi che, una volta inalati, cedono la maggior quota di radiazioni alfa a livello polmonare (Garzotti et al., 2006). 

Il gas Radon è presente nell'atmosfera a livello del suolo. La sua concentrazione dipende dalla geologia del luogo e dalle condizioni atmosferiche che ne posso favorire il ristagno. Negli ambienti confinati il Radon può accumularsi e raggiungere concentrazioni elevate per un continuo ingresso dal terreno a cui spesso fa fronte un espulsione limitata dovuta a una ventilazione ridotta dei locali.

La concentrazione del Radon dipende molto dal substrato geologico su cui è costruita la struttura, dal tipo di contatto tra edificio e suolo e dalle caratteristiche stesse dell'edificio fino alle modalità di uso della struttura da parte dell'utenza.

Il principale motivo che causa l'ingresso del Radon è la differenza di pressione che si riscontra tra l'interno e l'esterno della struttura. La depressione genera un flusso dall'esterno verso l'interno (Zannoni et a., 2006).

 

Il Radon rappresenta un serio problema per la salute umana anche se tutt'ora non viene sufficientemente preso in considerazione.